Alessandria Elena

Ho raccolto queste immagini nella meravigliosa città di Assisi, dove gli aspetti mistici ed architettonici sono in prima linea, ma lo sguardo è stato catturato dalle ombre, che in una splendida giornata autunnale si sono animate in modo misterioso e burlesco.

Beschi Nicoletta

Casa Famiglia in Lasso - Kilimangiaro - Tanzania
La fotografia è sempre stata per me l'occasione per fermare l'attimo, l'emozione di catturare il soggetto in un determinato momento. Sono ri- masta affascinata dalla fotografia in bianco e nero e della capacità di stampare a mano le proprie fotografie. Con il tempo mi sto abituando al digitale e mi piace molto il reportage.

Carrara Massimo

LA FOTOGRAFIA DEL PARTICOLARE
La passione per la fotografia mi porta a raccontare storie per gli occhi, far si che non serva la parola, e il meno possibile la scrittura.
Nella mia ricerca sono portato a prediligere il messaggio innanzitutto, la bellezza, l'estrema bellezza io la vedo nella comunicazione, l'estetica è sempre a seguire.
Il mio lavoro potrei definirlo di “ reportage”, alla foto singola preferisco un gruppo di foto concatenate, che raccontino una storia.
Attraverso un susseguirsi di scatti riesco a concretizzare un messaggio, ad espletarlo in diverse sue sfumature.
Se dovessi definire il mio modo di fotografare potrei dire che è un micro reportage sempre alla ricerca delle sfumature.

Finadri Giovanna

Il fascino del non visibile
La macchina fotografica è uno strumento per farci conoscere la differenza tra la realtà pensata e quella esistente.
Unendo l’invisibile a tempi lunghi di posa ed a luci irreali, le immagini diventano magiche, mostrando ciò che è nascosto ai nostri occhi, regalandoci emozioni nuove.
Sono stata affascinata dalla fotografia all’infrarosso fin dal 1996, quando ho partecipato al corso di Frank Dituri, insegnante della Long Island University e della Libera Accademia di Belle Arti di Firenze.
Allora si fotografava con i meravigliosi rullini Kodak infrared, oggi scomparsi, che permettevano di immortalare le immagini prodotte dalle onde luminose invisibili all’occhio umano.
L’avvento della fotografia digitale mi ha portata ad esplorare il mondo dell’infrarosso anche con questo mezzo, ed ho potuto raggiungere i frutti del mio lavoro, qui esposto, facendo modificare il sensore della mia macchina fotografica.

Montemagno Salvatore

SILENZI INQUIETI
La fotografia per me è esteriorizzazione di immagini interiori: Non ho la pretesa, ne l’intenzione, né tantomeno la voglia di documentare la realtà. La realtà amo interpretar- la....cercando di esprimere artisticamente quello che altrimenti risulterebbe inesprimibile.
Pratico la fotografia da tantissimi anni, da autodidatta.

Pennnati Stefania

“La Fotografia mi ha sempre affascinato ....poter fermare un istante, fissare l’emozione provata da me in quel momento e cercare di trasmetterla agli altri.
Essenzialmente sono una “particolarista”, e tra le altre emozioni che ricerco c’è anche l’adrenalina che si scatena durante i miei eventi preferiti, i Concerti.”.
Devo ammettere: quando so che ad un concerto non posso entrare con la mia macchina fotografica al collo, è come se mi mancasse una parte di me .......
Le mani sono da sempre alla mia attenzione quando scatto, hanno un fascino tutto particolare per me .... mi piace pensare che possano raccontare un’intera storia che può essere stata vissuta da chiunque ...”.

Sacchi Massimo

GENTE DI CITTA'
Ho effettuato le riprese di questa serie di immagini nel quartiere “La Defence” di Parigi alcuni anni fa, con una macchina fotografica Nikon f4, utilizzando rullini kodak infrared difettati.
Questa mostra mi ha dato l'idea di poterle utilizzare, sfruttando anche i difetti della pellicola, per avere quel particolare effetto anticato, che mescolato ai riflessi degli edifici moderni, ha esaltato l'atmosfera surreale, che solo la fotografia all'infrarosso riesce a dare.
Ho sviluppato i negativi e stampato le immagini nella mia camera oscura su carta baritata Bergger ai sali d'argento.
Ho anche ideato e costruito personalmente le cornici in acciaio, dopo una lunga ricerca per trovare il modo di esporre nel modo adatto il mio lavoro.

Zani Enea

In mezzo scorre il treno
“C’era una volta il Regionale....
18 stazioni disposte in fila, punti di una cucitura che tiene assieme 3 province e 2 regioni.
Questo è il loro abbandono, queste sono le immagini di una Parma-Brescia ben riposta nel dimenticatoio. Anche in questa Pasquetta, festa di macchine veloci e urlanti, strade ricolme di persone in bilico tra stress ed euforia, queste stazioni rimangono sole, con la natura che si riappropria dei suoi spazi, abbracciando le rotaie con l’erbaccia. Vogliamo muoverci, vogliamo andare, partire e scoprire ma poi dimentichiamo la base e non ricordiamo le radici. Cosa saggia per chi corre è ricordarsi i primi passi. Siamo noi ora i corridori, siamo noi le menti ad alta velo- cità. Mi chiedo però: quanto possono correre i nostri cuori? (Michele Sabadini)